Jobs Act, ok della Camera

26 Novembre 2014

La palla torna al Senato. Nel pomeriggio di ieri, infatti, l'Aula di Montecitorio ha approvato il nuovo testo del c.d. Jobs Act così come emendato a seguito dell'esame in Commissione Lavoro. Il DDL Delega sulla Riforma del Lavoro presenta ora, tra le novità, modifiche all'art. 18, agli ammortizzatori sociali ed alle forme contrattuali.

Con 316 sì e 6 no, l'Aula di Montecitorio ha dato il via libera, nel pomeriggio di ieri, al DDL Delega sulla Riforma del lavoro, il c.d. Jobs Act, recante "Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro".

Il testo approvato, risultante dalle modifiche apportate dalla Commissione Lavoro della Camera al provvedimento che era stato votato dal Senato lo scorso 8 ottobre, tornerà ora a Palazzo Madama per il voto definitivo.

Queste le principali novità contenute nel testo:

  • art. 18: la reintegrazione del lavoratore licenziato nel posto di lavoro sarà possibile solo nel caso di licenziamento nullo e discriminatorio e in alcune specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare; nessuna reintegra, invece, per i licenziamenti per motivi economici;
  • ammortizzatori sociali: le integrazioni salariali saranno precluse solo nel caso in cui la cessazione dell'attività aziendale (o di un ramo di essa) sia definitiva, e i meccanismi standardizzati per la concessione di ammortizzatori sociali dovranno essere definiti a livello nazionale;
  • razionalizzazione degli incentivi per l'auto-imprenditorialità: è stata introdotta la possibilità di acquisizione delle imprese in crisi da parte dei dipendenti;
  • politiche attive: l'istituzione dell'Agenzia nazionale per l'occupazione non dovrà necessariamente avvenire ai sensi della normativa vigente in materia di agenzie governative (art. 8 del D.Lgs. n. 300/1999); l'integrazione tra politiche attive e passive, nonché le sinergie tra operatori pubblici e privati, avverranno secondo nuovi criteri, definiti in maniera più puntuale;
  • forme contrattuali flessibili: nell'ambito dell'attività di riordino, è previsto il superamento delle collaborazioni coordinate e continuative;
  • controlli a distanza sui lavoratori: la revisione della disciplina vigente riguarderà unicamente i controlli sugli impianti e sugli strumenti di lavoro;
  • riordino delle procedure per il collocamento obbligatorio dei disabili: è stata specificata l'esigenza di promuoverne l'inserimento sociale e di valorizzarne le competenze professionali.

In allegato, il testo con emendamenti a fronte del DDL Delega (provvedimento C. 2660-A).

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