Jobs Act, in arrivo il secondo atto: ammortizzatori, servizi per il lavoro e politiche attive

07 Aprile 2014

Dopo il Decreto Legge n. 34/2014, l'Esecutivo sta predisponendo nuovi interventi nel panorama del lavoro. Il DdL delegherà al Governo un ventaglio di innovazioni: dagli ammortizzatori sociali alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti del rapporto, passando per un sostegno più tangibile alla genitorialità.

Ammortizzatori sociali, indicazioni ad ampio spettro

Tra le priorità indicate nel DdL vi sarà la rimodulazione dell'Assicurazione Sociale per l'impiego (ASpI), con omogeneizzazione della disciplina relativa ai trattamenti ordinari e ai trattamenti brevi, rapportando la durata dei trattamenti alla pregressa storia contributiva del lavoratore. In generale si procederà verso l'universalizzazione del campo di applicazione dell'ASpI, con l'estensione ai lavoratori con contratto di collaborazione coordinata e continuativa e con l'esclusione degli amministratori e sindaci, mediante l'abrogazione degli attuali strumenti di sostegno del reddito.
Da ultimo, vi dovrebbe essere l'eliminazione dello stato di disoccupazione come requisito per l'accesso a servizi di carattere assistenziale.

Maternità: più tutele, congedi e flessibilità

Allo scopo di garantire un sostegno tangibile alla genitorialità, tutelando la maternità delle lavoratrici e favorendo le opportunità di conciliazione tra generalità e impiego, il Governo adotterà uno o più decreti legislativi recanti misure per la revisione e l'aggiornamento delle misure al momento esistenti. Questi alcuni dei principi e criteri direttivi:

  • ricognizione delle categorie beneficiarie dell'indennità di maternità, nella prospettiva di estendere, eventualmente anche in modo graduale, tale prestazione a tutte le categorie di donne lavoratrici;
  • garanzia, per le lavoratrici madri parasubordinate, del diritto alla prestazione assistenziale anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro;
  • introduzione del tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito complessivo, e armonizzazione del regime delle detrazioni per il coniuge a carico;
  • incentivazione di accordi collettivi volti a favorire la flessibilità dell'orario lavorativo e dell'impiego di premi di produttività, anche attraverso il ricorso al telelavoro;
  • favorire l'integrazione dell'offerta di servizi per l'infanzia forniti dalle aziende nel sistema pubblico – privato dei servizi alla persona;
  • ricognizione delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, ai fini di poterne valutare la revisione per garantire una maggiore flessibilità dei relativi congedi, favorendo le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Politiche attive per il rilancio del lavoro

Saranno diversi i punti focali sull'agenda dell'Esecutivo:

  • razionalizzazione degli incentivi all'assunzione esistenti, da collegare alle caratteristiche osservabili per le quali l'analisi statistica evidenzi una minore probabilità di trovare occupazione;
  • razionalizzazione degli incentivi per l'autoimpiego ed autoimprenditorialità, con la previsione di una cornice giuridica nazionale come punto di riferimento anche per gli interventi posti in essere da Regioni e Province autonome;
  • istituzione di una Agenzia nazionale per l'occupazione, partecipata da Stato, Regioni e Province autonome, vigilata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al cui funzionamento si provveda con le risorse umane e strumentali già disponibili a legislazione vigente;
  • coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle linee di indirizzo generali dell'azione dell'Agenzia.

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