La domanda di revocazione si propone entro 30 giorni della scoperta del documento decisivo

Redazione scientifica
20 Novembre 2017

L'impugnazione per revocazione deve essere proposta entro trenta giorni dalla data della scoperta dei documenti decisivi che la parte non aveva potuto produrre in giudizio.

Il caso. La Corte d'appello di Firenze dichiarava inammissibile la citazione con la quale era stata chiesta la revoca della precedente sentenza della stessa Corte, in quanto non si era data prova dell'osservanza del termine di 30 giorni per proporla.

Contro tale decisione viene proposto ricorso in Cassazione.

Trenta giorni per l'impugnazione per revocazione. La Corte ricorda come l'impugnazione per revocazione, ex art. 395 n. 3 c.p.c. deve essere proposta, a pena di inammissibilità, a norma degli artt. 325 e 326 c.p.c., entro 30 giorni dalla data della scoperta dei documenti che non si sono potuti produrre nel giudizio conclusosi con la pronuncia della sentenza impugnata.

Il termine di impugnativa decorre dal giorno in cui la parte abbia avuto notizia dell'esistenza del documento assunto come decisivo, e non dalla data di materiale apprensione del documento stesso.

Onere della prova. Il Collegio precisa, altresì, che è la parte che propone la revocazione che deve provare l'osservanza di tale termine, indicando in citazione le prove di tali circostanze, nonché del giorno della scoperta e del recupero del documento (v. Cass. civ., n. 2211/1993 e Cass. civ., n. 5229/1999).

Alla luce di tali considerazioni, la Cassazione si trova d'accordo con quanto deciso dalla Corte distrettuale, e cioè che nel caso di specie la prova del rilascio dei documenti posti a fondamento della domanda di revocazione non poteva ritenersi sufficiente a provare la data del recupero del documento.

Ed è per tali ragioni che la Suprema Corte ha rigettato il ricorso.

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