Ritenute non versate non di competenza: condannati gli amministratori

La Redazione
26 Gennaio 2018

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2741/2018, ha ricordato che in materia di omesso versamento delle ritenute previdenziali: i beni dei membri del consiglio di amministrazione possono essere sequestrati.

Omesso versamento delle ritenute previdenziali: i beni dei membri del consiglio di amministrazione possono essere sequestrati. Lo afferma la Corte di Cassazione, che con la sentenza del 23 gennaio 2018 n. 2741 ha respinto il ricorso di tre membri del Cda di una Srl.

«Il reato di omesso versamento delle ritenute certificate presenta una componente omissiva, rappresentata dal mancato versamento nel termine delle ritenute effettuate, ed una precedente componente commissiva», hanno precisato i giudici di legittimità.

La tesi difensiva si fondava sulla divisione delle competenze, poiché solo uno dei tre amministratori era addetto all'amministrazione. Non così per la Corte di Cassazione, secondo la quale la divisione interna delle competenze non limita né esclude il potere di ciascun amministratore titolare del potere di firma libera e disgiunta, di compiere atti di ordinaria amministrazione di qualsiasi genere, anche estranei allo specifico settore tecnico di competenza. «Trattandosi di società a responsabilità limitata, se, come nel caso di specie, l'ordinaria amministrazione è affidata a più persone disgiuntamente, ciascun amministratore è autonomamente e singolarmente in grado di porre in essere gli atti estintivi delle obbligazioni che impegnano la società». Inoltre, i giudici hanno evidenziato che il pagamento dell'obbligazione tributaria costituisce un atto giuridico che qualunque amministratore può validamente compiere, non trattandosi di atto di gestione in senso stretto.

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