La nozione di società a controllo pubblico secondo il Mef

La Struttura di Monitoraggio e controllo delle partecipazioni pubbliche, istituita presso il MEF, Dipartimento del Tesoro, ha pubblicato in data 15 febbraio 2018 un Orientamento avente ad oggetto la nozione di “società a controllo pubblico” di cui all'art. 2, comma 1, lett. m) del Testo Unico sulle Società a partecipazione pubblica (TUSP).

Il Mef precisa, dunque, che la corretta individuazione della nozione di società a controllo pubblico, come individuata dal TUSP, risulta dall'esame del combinato disposto delle lettere b) e m) dell'art. 2, comma 1: il legislatore ha inteso ampliare le fattispecie di controllo, prevedendo che il controllo di cui all'art. 2359 c.c. (richiamato dalla lettera b) possa essere esercitato da più amministrazioni congiuntamente, anche a prescindere dall'esistenza di un vincolo legale, contrattuale, statutario o parasociale tra le stesse, e che si realizzi un'ulteriore ipotesi di controllo congiunto.

In coerenza con la ratio della riforma, dunque, al controllo esercitato dalla P.A. sulla società appaiono riconducibili non solo le fattispecie recate dall'art. 2, comma 1, lett. b), TUSP, ma anche le ipotesi in cui le fattispecie di cui all'art. 2359 c.c. si riferiscono a più P.A., le quali esercitano tale controllo congiuntamente e mediante comportamenti concludenti, pure a prescindere dall'esistenza di un coordinamento formalizzato.

La pubblica amministrazione, quale ente che esercita il controllo, deve essere intesa come soggetto unitario, a prescindere dal fatto che il controllo faccia capo, concretamente, a una singola p.a. o a più amministrazioni.