Fondi di investimento europei a lungo termine: ecco l’Eltif. Le modifiche al Tuf

La Redazione
22 Febbraio 2018

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 13 febbraio scorso il decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 233, di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE n.2015/760, relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine.

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 36 del 13 febbraio scorso il decreto legislativo 15 dicembre 2017, n. 233, di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento UE n.2015/760, relativo ai fondi di investimento europei a lungo termine.

Viene introdotto nel nostro ordinamento un nuovo organismo di investimento collettivo del risparmio: l'Eltif (European Long-term investment Fund), disciplinato appunto dal regolamento 2015/760 e avente come scopo la raccolta di capitali per finanziare società e progetti a lungo termine. Possono procedere alla raccolta di capitali, mediante equity o debito, sono società quotate, anche piccole e medie imprese, o non quotate.

Il decreto apporta, dunque, le necessarie modifiche al TUF: viene inserito, all'art. 1, comma 1, D.Lgs. n. 58/1998, una nuova lettera m-octies) che definisce, appunto, l'Eltif, mentre un nuovo art. 4-quinquies individua le autorità nazionali competenti, ai sensi del reg. 2015/760: Bankitalia autorizza la gestione di un Eltif da parte di un gestore e aprova il regolamento; la Consob riceve dalla Sgr e dalla Sicav che gestiscono l'Elfif le notifiche necessarie per la commercializzazione delle quote o azioni agli investitori; la Consob, inoltre, adempie agli obblighi informativi verso l'ESMA e dovrà individuare, con regolamento, eventuali informazioni aggiuntive da inserire nel prospetto, al fine di permettere agli investitori di effettuare una valutazione informata sull'investimento.

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