Residenza fiscale segue la minor imposizione purché non sia costruzione di puro artificio
21 Marzo 2018
È legittimo per l'imprenditore ricercare lo Stato dove il carico fiscale sia il minore possibile ed ivi porre la sua residenza fiscale. La condizione legittimante di tale ricerca è che l'ente imprenditoriale, ivi collocato, non sia una costruzione di puro artificio, ma corrisponda ad un'entità reale che svolga effettivamente la propria attività in conformità al proprio atto costitutivo o allo statuto. Il domicilio fiscale va identificato nel centro effettivo di direzione e di svolgimento della sua attività, ossia ove risiedono gli amministratori, dove viene convocata e riunita l'assemblea sociale, dove si trovano coloro che hanno il potere di rappresentare la società, il luogo deputato o stabilmente utilizzato per l'accentramento dei rapporti interni e con i terzi in vista del compimento degli affari e della propulsione dell'attività dell'ente e nel quale, dunque, hanno concreto svolgimento le attività amministrative e di direzione dello stesso e dove operano i suoi organi amministrativi o i suoi dipendenti. |