Autostrade: il Tutor costituisce contraffazione di altro brevetto. Ma non verrà spento

La Redazione
11 Aprile 2018

Il sistema di sorveglianza sul traffico stradale SICVe, denominato anche Tutor o Safety Tutor, installato da Autostrade per l'Italia s.p.a., costituisce contraffazione di un brevetto nazionale di cui è titolare altra società: vanno rimosse e distrutte tutte le attrezzature esistenti sulle reti autostradali gestite da Autostrade.

Il sistema di sorveglianza sul traffico stradale SICVe, denominato anche Tutor o Safety Tutor, installato da Autostrade per l'Italia s.p.a., costituisce contraffazione di un brevetto nazionale di cui è titolare altra società: vanno rimosse e distrutte tutte le attrezzature esistenti sulle reti autostradali gestite da Autostrade.

È questo il dispositivo della sentenza n. 2275 della Corte d'Appello di Roma, depositata il 10 aprile.

Il caso. La società Craft s.r.l. conveniva in giudizio Autostrade per l'Italia chiedendo l'accertamento della nullità della domanda di brevetto da questa presentata, denominata "sistema di rilevamento della velocità di autoveicoli e simili, particolarmente per tratte autostradali" (SICVe), e relativa al Tutor, per difetto di novità e originalità nei confronti del proprio brevetto industriale, con condanna all'inibitoria della prosecuzione dell'attività contraffattiva. La vicenda processuale giungeva una prima volta in Cassazione e la S.C. cassava la sentenza d'appello con rinvio. Craft riassumeva il giudizio.

La Corte d'appello di Roma è, dunque, chiamata a pronunciarsi sull'identità integrale o parziale del sistema SICVe, installato da Autostrade, nei confronti dell'invenzione brevettata da Craft.

La contraffazione del brevetto. I giudici romani ravvisano un'assoluta equivalenza tra il brevetto di Craft e il Tutor di Autostrade: si afferma, infatti, nella sentenza che “non appare discutibile la contraffazione per equivalenza dell'anteriorità Craft da parte del sistema utilizzato da Autostrade. L'idea inventiva del brevetto Craft, costituita dall'accertamento della velocità media mantenuta da un veicolo, identificato tramite la targa posteriore, per mezzo di sensori di rilevamento su una prta di entrata e una porta di uscita con collegamento ed elaborazione elettronica dei dati rilevati, è pedissequamente riprodotta”.

Le differenze sono prive di altezza inventiva. E la circostanza che il Tutor utilizzi un mezzo di rilevazione diverso, basato su spire virtuali invece di un sistema di rilevamento ottico, non costituisce elemento di originalità tale da rendere diverse le due idee: la sostituzione operata da Autostrade, al contrario, appare del tutto banale e priva di creatività, perché rientrante nelle comuni conoscenze di un tecnico del settore, in assenza di altezza inventiva.

La Corte d'Appello di Roma, accertando che il sistema Tutor costituisce contraffazione del brevetto nazionale di Craft, ordina a Autostrade per l'Italia s.p.a. di astenersi dal fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema in violazione della privativa; ordina altresì la rimozione di tutte le apparecchiature esistenti, e fissa, per ogni giorno di ritardo nell'osservanza dell'inibitoria, il pagamento a titolo di sanzione civile, della somma di € 500,00 da parte di Autostrade s.p.a. in favore di Craft.

Le reazioni di Autostrade: il Tutor non verrà spento. Autostrade per l'Italia s.p.a. fa sapere, comunque, che il Tutor non verrà spento, nè rimosso dalla rete, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema, diverso da quello attuale. In un comunicato stampa, infatti, la società annuncia l'intenzione di impugnare la sentenza presso la Corte di Cassazione e che, nel frattempo, “per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l'Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane”.

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