Il procedimento di ATP nella legge Gelli-Bianco: quando è obbligatoria la partecipazione delle compagnie di assicurazione?

Antonino Barletta
03 Luglio 2018

È da subito e sempre obbligatoria la partecipazione delle compagnie di assicurazione nel procedimento di accertamento tecnico preventivo ai sensi dell'art. 8 l. n. 24 del 2017?

È da subito e sempre obbligatoria la partecipazione delle compagnie di assicurazione nel procedimento di accertamento tecnico preventivo ai sensi dell'art. 8 l. n. 24 del 2017?

L'art. 8, comma 4, l. n. 24 del 2017 prevede che «La partecipazione al procedimento di consulenza tecnica preventiva di cui al presente articolo, effettuato secondo il disposto dell'articolo 15 della presente legge, è obbligatoria per tutte le parti, comprese le imprese di assicurazione di cui all'articolo 10, che hanno l'obbligo di formulare l'offerta di risarcimento del danno ovvero comunicare i motivi per cui ritengono di non formularla». Tale disposizione ha dato luogo ad alcune contrastanti applicazioni. Giacché la giurisprudenza ha talora ritenuto che la partecipazione delle compagnie di assicurazione sia obbligatoria solo in caso di esercizio dell'azione diretta del danneggiato di cui all'art. 12 l. n. 24 del 2017 (Trib. Padova, sez. ricorsi, 27 novembre 2017; Trib. Venezia, sez. II civ., 11 settembre 2017). Tale indirizzo subordina l'applicabilità della partecipazione obbligatoria delle compagnie di assicurazione all'emanazione del decreto legislativo attuativo dell'art. 10, comma 6, l. n. 24 del 2017 (arg. dall'art. 12, ult. comma, l. n. 24 del 2017). Secondo un diverso orientamento la suddetta obbligatorietà troverebbe immediata applicazione, a prescindere dall'entrata in vigore dell'art. 12 l. n. 24 del 2017 (Trib. Verona, sez. III civ., 10 maggio 2018, in Ridare.it, con nota critica di F.MARTINI, La legittimazione processuale dell'assicuratore nell'ATP ex art. 8 Legge Gelli; Trib. Venezia, sez. II civ., ord. 25 febbraio 2018; Trib. Verona, sez. III civ., 31 gennaio 2018; Trib. Venezia, sez. II civ., 18 gennaio 2018, in Ridare.it, con nota di M.VACCARI, Primi contrasti giurisprudenziali in merito all'ATP introdotto dalla legge Gelli-Bianco).

Il suddetto contrasto interpretativo ha una rilevante valenza applicativa. L'importanza della questione, peraltro, finisce per travalicare la situazione d'incertezza che si è prodotta nelle more della emanazione dei decreti attuativi della legge Gelli-Bianco. In quanto, al quesito proposto è sottesa la possibilità di ritenere obbligatoria la partecipazione nel procedimento ante causam di accertamento tecnico, a prescindere dalla disciplina della legittimazione (attiva o passiva) ad agire nel successivo processo di cognizione.

Il rilievo applicativo della materia appena delineata è accresciuto dalla natura del procedimento ex art. 8 l. n. 24 del 2017, quale condizione di procedibilità della domanda di risarcimento del danno da responsabilità sanitaria. In sostanza, affermare l'obbligatorietà della partecipazione al procedimento di accertamento tecnico preventivo in difetto di legittimazione passiva della compagnia di assicurazione significa condizionare l'esercizio dell'azione risarcitoria ad un “adempimento” che non è richiesto nella prospettiva del processo di cognizione e potrebbe persino rivelarsi processualmente inutile in funzione della tutela nel merito. Cosicché pur dopo l'entrata in vigore dell'azione diretta verso la compagnia di assicurazione, tale questione manterrà comunque rilievo, nei casi in cui la compagnia di assicurazione non sia parte necessaria nel processo di cognizione. In queste ipotesi, infatti, si rischia di subordinare l'esercizio dell'azione risarcitoria alla partecipazione obbligatoria della compagnia di assicurazione, a prescindere dalla previsione di un litisconsorzio necessario.

La soluzione più corretta a tale questione – ad avviso di scrive – è nel senso di ritenere che l'obbligatorietà della partecipazione al procedimento di accertamento tecnico preventivo ex art. 8 l. n. 24 del 2017 sia correlata alla natura di parte necessaria in relazione alla successiva domanda risarcitoria, ovvero all'intenzione del ricorrente di proporre la domanda nei confronti di una certa parte: intenzione che evidentemente dovrà essere espressa nel ricorso introduttivo del procedimento di cui all'art. 8 l. n. 24 del 2017. Di modo che, ove il danneggiato ritenga di non procedere o non possa agire in sede risarcitoria contro una parte nel giudizio di merito, la partecipazione di quest'ultima nel procedimento ante causam non dovrebbe mai essere considerata obbligatoria. Al che consegue l'impossibilità di considerare obbligatoria la presenza della compagnia di assicurazione non solo quando manchi l'intenzione ad agire per il risarcimento del danno contro la compagnia, bensì addirittura quando tale intenzione sia giustificata dal difetto della legittimazione passiva in capo a quest'ultima.

Tale soluzione è suggerita dal disposto dell'art. 24 Cost., in quanto non sembra possibile subordinare l'esercizio dell'azione di cognizione all'assolvimento di un'inutile modalità di perfezionamento della condizione di procedibilità della domanda, in vista dell'obiettivo di tutela cui è finalizzato il successivo processo di cognizione instaurato con tale domanda. Non sembra sufficiente, invece, il contrario argomento, secondo cui la partecipazione obbligatoria delle compagnie di associazione nel procedimento preventivo sia funzionale all'obiettivo conciliativo, a cui è preordinato l'art. 8 l. n. 24 del 2017. In quanto sembra, appunto, prevalente la considerazione secondo cui l'esercizio dell'azione non possa essere gravato eccessivamente, al fine della piena attuazione della garanzia costituzionale dell'art. 24, comma 1, Cost.

Pertanto, la partecipazione obbligatoria ai sensi dell'art. 8, comma 4, l. n. 24 del 2017 deve essere riferita a “tutte le parti” in concreto individuate come tali dal ricorrente in funzione della successiva domanda risarcitoria e, in ogni caso, a tutte le parti necessarie, nelle ipotesi di litisconsorzio ai sensi dell'art. 102 c.p.c. La menzione delle compagnie di assicurazione nella disciplina dell'art. 8 legge Gelli-Bianco va letta in stretta correlazione con gli artt. 12 e 10 l. n. 24 del 2017, dovendo essere intesa nel senso che la partecipazione delle suddette compagnie sia connessa all'esercizio dell'azione diretta o comunque sia richiesta dalla legge in funzione del successivo processo di cognizione.

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