Esclusa l’indennità sostitutiva della reintegra se il lavoratore illegittimamente licenziato è nel frattempo andato in pensione
23 Aprile 2019
Il caso. Il Tribunale di Bari dichiarava illegittimo il licenziamento intimato ad un lavoratore e condannava la Banca datrice di lavoro al pagamento dell'indennità sostitutiva della reintegrazione e al risarcimento del danno biologico quantificato secondo le tabelle milanesi in oltre 58mila euro. La Corte d'Appello adita dalla Banca dichiarava non dovuta l'indennità sostitutiva della reintegra, rimodulando le altre voci di risarcimento e indennità riconosciute.
L'impossibilità di reintegra ... Il Collegio sottolinea che, pur essendo in linea di principio fondato il motivo di ricorso, in quanto la maturazione del diritto alla pensione (come la relativa domanda) non estingue il rapporto di lavoro finché non vi sia un atto idoneo, nel caso di specie la sentenza impugnata ha correttamente accertato che il lavoratore era effettivamente andato in pensione, escludendo dunque la possibilità di reintegra e di conseguenza l'indennità sostitutiva.
… esclude l'indennità sostitutiva. Come infatti ha già affermato la Cassazione, l'obbligazione del datore di lavoro alla indennità pari a 15 mensilità di retribuzione prevista dall'art. 18, comma 5, stat. lav. costituisce «obbligazione con facoltà alternativa, oggetto della quale è la reintegra nel posto di lavoro, la cui attualità è il presupposto necessario della facoltà di scelta del lavoratore». Conseguentemente, in tutti i casi in cui l'obbligazione reintegratoria sia divenuta impossibile per causa estranea al datore di lavoro, è esclusa anche l'indennità sostitutiva (Cass. Civ. n. 14426/00).
(Tratto da: www.dirittoegiustizia.it)
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