Jobs Act: depositata la sentenza della Consulta sulla indennità in caso di licenziamento illegittimo per vizi formali

La Redazione
16 Luglio 2020

Depositate le motivazioni della Corte costituzionale (16 luglio 2020, n. 150) sul Jobs Act e i criteri di determinazione dell'indennità da corrispondere nel caso di licenziamento viziato solo dal punto di vista formale e procedurale; la Consulta ha stabilito che tale indennità non può essere ancorata solo all'anzianità di servizio.
Sono state depositate le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale (16 luglio 2020, n. 150) sul Jobs Act e i criteri di determinazione dell'indennità da corrispondere nel caso di licenziamento viziato solo dal punto di vista formale e procedurale; La Consulta ha stabilito che tale indennità non può essere ancorata solo all'anzianità di servizio. Con decisone 16 luglio 2020, n. 150, la Corte costituzionale, con riguardo alle questioni sollevate dai Tribunali di Bari e Roma circa i criteri di determinazione dell'indennità da corrispondere nel caso di licenziamento viziato solo dal punto di vista formale e procedurale - art. 4 del d.lgs. n. 23 del 2015 - ha dichiarato incostituzionale l'inciso «di importo pari a una mensilità dell'ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del trattamento di fine rapporto per ogni anno di servizio», poiché fissa un criterio rigido e automatico, legato al solo elemento dell'anzianità di servizio.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.