Validità della clausola simul stabunt simul cadent nei limiti della buona fede

La Redazione
08 Febbraio 2021

La clausola simul stabunt simul cadent assolve alla funzione di preservare gli equilibri nell'ambito del C.d.A. della società, rafforzando la coesione dell'organo di gestione al suo interno e, se applicata senza fini abusivi, non equivale, nella sua astratta configurazione negoziale, a una revoca dall'incarico. Se legittimamente applicata, non fa sorgere alcun diritto a favore dell'amministratore decaduto...

La clausola simul stabunt simul cadent assolve alla funzione di preservare gli equilibri nell'ambito del C.d.A. della società, rafforzando la coesione dell'organo di gestione al suo interno e, se applicata senza fini abusivi, non equivale, nella sua astratta configurazione negoziale, a una revoca dall'incarico. Se legittimamente applicata, non fa sorgere alcun diritto a favore dell'amministratore decaduto, il quale, accettando l'iniziale conferimento dell'incarico, aderisce implicitamente alle clausole dello statuto sociale che regolano le condizioni di nomina e permanenza degli organi sociali e i relativi poteri.

L'operatività fisiologica della clausola di decadenza non implica una valutazione dei motivi delle singole dimissioni presentate da ciascun componente il Consiglio di amministrazione le quali costituiscono atto ampiamente connotato da discrezionalità.

Tuttavia, la validità della clausola, espressamente riconosciuta dall'art. 2486, comma 4, c.c., incontra il limite del canone di buona fede, con la conseguenza della configurabilità del carattere abusivo o strumentale della vicenda decadenziale ogni qualvolta le dimissioni di quell'amministratore o di quegli amministratori capaci di provocare la decadenza di tutto l'organo di gestione siano dettate unicamente o prevalentemente dallo scopo di eliminare amministratori sgraditi, in assenza di giusta causa, e quindi eludendo l'obbligo di corresponsione degli emolumenti residui, o più in generale di risarcimento del danno, che spetterebbero loro se fossero cessati dalla carica per revoca.