Il Governo ha approvato il decreto sostegni. Ma per gli avvocati non è sufficiente
22 Marzo 2021
Come annunciato, l'approvazione dell'atteso decreto sostegni è arrivata venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. Il decreto legge, approvato su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell'Economia e delle finanza Daniele Franco e del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, prevede «misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriale, connesse all'emergenza da COVID-19».
Sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore Come riporta il comunicato stampa diffuso dal Governo «si prevede un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d'impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Per tali interventi, lo stanziamento complessivo ammonta a oltre 11 miliardi di euro».
I soggetti beneficiari sono i titolari di partita IVA residenti o stabiliti nel territorio dello Stato che svolgono attività d'impresa, arte o professione o producono reddito agrario (art. 32 TUIR), nonché gli enti non commerciali e del terzo settore. Restano invece esclusi i soggetti la cui attività risulti cessata alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegni; i soggetti che hanno attivato la partita IVA dopo l'entrata in vigore del decreto; gli enti pubblici di cui all'art. 74 TUIR e gli intermediari finanziari e società di partecipazione di cui all'art. 162-bis TUIR. La condizione da soddisfare per richiedere il nuovo contributo è aver subito perdite di fatturato e dei corrispettivi, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile. Chi ha attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019 il contributo spetta anche in assenza dei requisiti legati al calo del fatturato.
Il contributo prevede 5 fasce di ristoro basate sul fatturato 2019, il parametro di calcolo è il calo medio mensile a cui si applica una percentuale che decresce all'aumentare del fatturato. In pratica il contributo si calcola applicando la percentuale alla differenza tra l'ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del 2020 e l'ammontare medio mensile del medesimo parametro relativo all'anno 2019. In ogni caso, tale importo non potrà essere inferiore a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per gli altri soggetti e non potrà essere superiore a 150mila euro.
Per il sostegno alle attività d'impresa di specifici settori, sono inoltre previsti:
Per il sostegno alle imprese, è inoltre previsto un intervento diretto a ridurre i costi delle bollette elettriche. Dal mondo dell'avvocatura si è alzata la voce di AIGA che con una nota ha manifestato insoddisfazione per il testo del nuovo decreto legge, ribattezzandolo «decreto briciole». In particolare, riportando le parole del Presidente De Angelis, «siamo molto delusi dal metodo di calcolo dei contributi. Al di là di tanti giri di parole, il contributo è infatti pare al 5% della perdita di fatturato tra il 2019 e il 2020. A buona parte dei liberi professionisti, ed in particolare agli avvocati, arriverà un contributo di mille euro, il minimo previsto». Concludendo, il Presidente ha annunciato «forti iniziative di protesta».
Lavoro e contrasto alla povertà Diverse sono le misure previste dal decreto in questo ambito. Nel dettaglio:
Il Governo ha poi previsto anche diverse misure in ambito di Salute e sicurezza, ne riportiamo alcune: ulteriore finanziamento di 2,1 miliardi per l'acquisto di vaccini e di 700 milioni per l'acquisto di altri farmaci anti-COVID; possibilità che aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale ricorrano allo svolgimento di prestazioni aggiuntive da parte di medici, infermieri e assistenti sanitari dipendenti, anche in deroga ai limiti vigenti in materia di spesa per il personale.
Enti territoriali e interventi settoriali Per gli enti locali è previsto un sostegno per la fissione del gettito pari a circa 1 miliardo di euro per Comuni e Città metropolitane sul 2021. Per Regioni a statuto speciale e Province autonome di prevede un intervento parti a 260 milioni, mentre 1 miliardo è stato stanziato per le Regioni a statuto ordinario per il rimborso delle spese sanitarie sostenute nel 2020. Tra gli interventi settoriali, rientrano:
Fonte: dirittoegiustizia.it |