Accomodamenti ragionevoli per adeguare il luogo di lavoro alla posizione del lavoratore disabile

Sabrina Apa
05 Aprile 2021

La ricostruzione del quadro normativo nazionale e sovranazionale e dei principi giurisprudenziali induce a ritenere che nel necessario contemperamento dei diritti del lavoratore disabile e degli interessi del datore di lavoro...

La ricostruzione del quadro normativo nazionale e sovranazionale e dei principi giurisprudenziali induce a ritenere che nel necessario contemperamento dei diritti del lavoratore disabile e degli interessi del datore di lavoro, aventi ciascuno copertura costituzionale, debbano essere “valorizzate le esigenze di assistenza e di cura del familiare disabile del lavoratore, occorrendo salvaguardare condizioni di vita accettabili per il disacontesto familiare in cui la persona con disabilità si trova inserita”.

Al contempo, debbono essere evitati i riflessi pregiudizievoli che deriverebbero dal trasferimento del lavoratore “ogni volta che le esigenze tecniche, organizzative e produttive non risultino effettive e comunque insuscettibili di essere diversamente soddisfatte”.

Nel caso di specie, il giudice osserva che la mancata assegnazione del ricorrente ad un ufficio più vicino al luogo di residenza e domicilio del padre – unico soggetto alternativo al totale isolamento del reclamato – risulta illegittimo perché, in buona sostanza, non appaiono dimostrate effettive ragioni organizzative e produttive, insuscettibili di essere in altro modo soddisfatte, legittimanti il diniego della richiesta del lavoratore e che, in una situazione di contrapposizione di interessi tutti a copertura costituzionale, possano valere, alla stregua di un corretto bilanciamento di interessi, a legittimare il mantenimento dell'istante nella sede di appartenenza.

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