Interventi di ristrutturazione: istruzioni su inserimento dati in fattura e aliquota IVA

Matteo Pillon Storti
22 Febbraio 2022

Sto effettuando degli interventi di ristrutturazione sulla mia casa di abitazione. Alcuni lavori verranno gestiti con lo sconto in fattura, mentre per i restanti lavori siamo intenzionati a portare in dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazione fiscale del 50%. Si chiede: 1 – le fatture relative a questi interventi edili, devono riportare una qualche dicitura particolare (es. riferimenti legge, tipologia o percentuale di detrazione, ecc); 2 – I lavori edili suddetti a che aliquota IVA sono soggetti?

Sto effettuando degli interventi di ristrutturazione sulla mia casa di abitazione. Alcuni lavori verranno gestiti con lo sconto in fattura, mentre per i restanti lavori siamo intenzionati a portare in dichiarazione dei redditi sotto forma di detrazione fiscale del 50%. Si chiede:

  • le fatture relative a questi interventi edili, devono riportare una qualche dicitura particolare (es. riferimenti legge, tipologia o percentuale di detrazione, ecc.);
  • i lavori edili suddetti a che aliquota IVA sono soggetti?

Com'è noto alcuni lavori edilizi possono generare, a precise condizioni, una detrazione d'imposta “ad hoc” generalmente pari al 50% del totale del costo sostenuto dal contribuente.

Evitando di approfondire tutti i requisiti necessari per poter beneficiare della detrazione di recupero patrimonio edilizio – nonché invitando gli interessati ad informarsi sul tema – entriamo nel merito dei quesiti.

Per quanto riguarda la fattura di vendita emessa dall'impresa edile è necessario che siano riportati i dati – es. nome, cognome, codice fiscale, residenza ecc. - del soggetto che sostiene la spesa e che beneficerà della detrazione in questione.

È obbligatorio, inoltre, che in fattura sia riportata con esattezza la descrizione del lavoro svolto, in modo da evitare dubbi sulla possibilità o meno di portare in detrazione l'intervento svolto.

Per quanto riguarda, invece, i riferimenti di legge relativi alla detrazione di recupero patrimonio edilizio (art. 16-bis TUIR) oppure gli estremi della pratica comunale presentata per poter svolgere i lavori, la normativa italiana non impone che tali dati vengano riportati in fattura. Tuttavia, se questi dati sono utili a migliorare la descrizione dell'attività svolta, è opportuno valutare la possibilità di indicarli comunque in fattura.

Nel caso in cui le parti decidano di procedere con il cd. “sconto in fattura” è necessario che nel documento fiscale sia riportata la seguente dicitura “Sconto in fattura applicato ai sensi dell'art. 16-bis c. 1 lett. A e B TUIR e in applicazione dell'art. 121 d.l. n. 34/2020

In merito, invece, al secondo quesito si ricorda che generalmente l'aliquota IVA applicabile per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio - manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia - realizzati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa privata è pari al 10%.

Tuttavia conviene, nel caso concreto, analizzare con attenzione le caratteristiche dell'intervento effettuato, in quanto potrebbero esserci delle particolarità – ad esempio la presenza di cd. “beni significativi” - che comporterebbero l'applicazione di un'aliquota d'imposta in parte diversa rispetto a quella agevolata del 10%.

Per l'applicazione dell'aliquota agevolata è necessario che venga compilata – in carta semplice - un apposita domanda / dichiarazione di responsabilità per l'applicazione dell'IVA ridotta.

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