L'esperienza di un giudice a tempo pieno dovrebbe essere alimentata da sistemi adeguati di formazione continua predisposti nel corso di tutta la sua vita professionale ma soprattutto attivati nella fase di reclutamento iniziale .
Molti emendamenti -evidentemente nella consapevolezza dell'importanza di progetti funzionali ad una miglior “professionalizzazione” - hanno così previsto un periodo di tirocinio mirato (da un anno a 18 mesi) articolato in sessioni e svolto - parte presso un organismo didattico permanente (Scuola. È allo studio la creazione di una struttura stabile quale “Scuola superiore di formazione della magistratura tributaria (SSFMT)” dotata di autonomia organizzativa,funzionale e gestionale) o in sedi universitarie accreditate parte presso gli stessi uffici giudiziari con modalità che andranno definite dal Consiglio di presidenza).
Questi corsi di approfondimento teorico-pratico dovranno tendere al perfezionamento delle capacità operative e professionali, nonché della deontologia del magistrato e dovrebbero essere organizzati con cadenza periodica anche nell'ambito della formazione continua.
Naturalmente andrà incluso l'aggiornamento tecnologico posto che la giustizia tributaria e' ormai prevalentemente digitalizzata (tanto è che sono state inserite tra le future materie di esame anche l'informatica giuridica con particolare riferimento all'organizzazione del processo tributario telematico-ptt).
Invero la c.d. “modernizzazione” del giudice cui occorre tendere in funzione dell'”efficientamento” della giustizia presuppone una costante preparazione non solo sul piano scientifico ma anche su quello informatico.
Il riservare dunque l'organizzazione didattica e la scelta delle materie di studio all'organo di autogoverno si inquadra in quel contesto generale di indipendenza dal MEF dal quale l'artt. 41 del d.lgs. 546/92 si discosta apertamente nel prevedere corsi di aggiornamento organizzati da una Scuola centrale tributaria su indirizzo della Direzione centrale dell'Amministrazione e dunque con offuscamento di quella “terzieta'” che deve contrassegnare anche la cultura giuridica che si riversa nel bagaglio di apprendimento dei discenti.
Questa dimensione “ministeriale” degli apparati organizzativi investe anche gli attuali uffici del massimario che per la rilevazione, classificazione e riordinio delle decisioni da massimare si avvalgono del personale dell'Amministrazione finanziaria ricompreso in apposito contigente destinato anche al disbrigo delle attività degli uffici di segreteria (art. 32 e 40 d.lgs. 546/92).
Inutile segnalare le importanti funzioni unificatrici dei massimari fondamentali patrimoni di conoscenza oltre che utili strumenti di lavoro per giudici e difensori nell'individuazione degli orientamenti giurisprudenziali dei vari distretti [Sarà presto attivata presso il Consiglio di Presidenza una “banca dati” centrale di giurisprudenza di merito fruibile da chiunque ed alimentata con massime realizzate anche con l'ausilio di un sistema di “intelligenza artificiale” e fungente da modello sperimentale di “giustizia predittiva” a disposizione dei contribuenti per indirizzare adeguatamente le scelte fiscali a monte delle liti (progetto PRODIGIT finanziato dai fondi europei)].
Essi costituiscono fonte preziosa di riferimento e valido supporto all'esercizio della giurisdizione per cui farne dipendere la gestione amministrativa e logistica dal MEF che è titolare del potere impositivo e destinataria del gettito, offusca la necessaria imparzialita' che deve assumere la magistratura tributaria agli occhi degli utenti del servizio.
Ebbene per superare queste “anomalie” taluni emendamenti hanno giustamente proposto il trasferimento alla Presidenza del Consiglio dei ministri dei compiti già svolti dalla Direzione della giustizia tributaria del Dipartimento delle finanze nonché dei relativi uffici e delle corrispondenti risorse umane e finanziarie, stabilendo le necessarie modifiche agli ordinamenti delle rispettive strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell'economia e delle finanze.